Storia

Questa é una storia che stò ancora finendo, ovviamente manca ancora molto, parlerà dell'abbandono sui cani e farà vedere che cosa fanno gli umani... magari riusciranno a capire qualcosa sull'abbandono... e magari sapranno cambiare idea, questo non é un libro... ma una storia che ho inventato io che (come detto sopra) serve per fare capire agli umani quello che provano i cani ad essere abbandonati e picchiati.
La storia é ancora in costruzione, sono ancora all'inizio, verrà presto postato il continuo...

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La storia di un cane…


Salve, mi chiamo Dono oppure anche miracolo… si, è vero… un nome molto ridicolo!
Ebbene, si… Dono, un Dono salvato… o Miracolo della natura o anche miracolo ancora in vita.… O meglio, così mi chiamò mia madre… Non seppi mai il motivo di questo mio nome, ma penso che lo scoprirete leggendo la mia storia, la storia che vi insegnerà molte cose, soprattutto sull’abbandono dei cani… e molte altre cose.
Esatto… penso che abbiate capito dalla mia presentazione che non sono un cane qualsiasi che ha vissuto in quelle case Shick. Sono uno come la maggior parte dei cani al mondo, quello che viene abbandonato.. picchiato… e tutto.
Spero imparerete qualcosa su questa storia, ora bando alle ciance! Cominciamo la storia… Ah, vi avverto, non è divisa in capitoli, bensì è una storia continua che sarà divisa dagli spazi.
Detto questo, godetevela e pensate un po’…


Era una serata gelida, io ancora non ero nato, ma mi sembrava di sentire gli urli strazianti al di fuori del mondo caldo e coccolante in cui mi trovavo, mia madre veniva bastonata e picchiata… lei lanciava guaiti a perdi fiato… io sentivo poco, difatti ero in pratica sordo, siccome cucciolo, o meglio… ancora nel ventre di mia madre.
Mia madre si rifugiò dopo quelle bastonate, si rifugiò in un capannone, lontano dalla casa in cui parte della storia vi abiterò.
Era caldo e accogliente, o meglio… era quello che pensava mia madre, io scalciavo in continuo, volevo nascere.. così come i miei 8 fratellini & sorelline.

Finalmente un giorno uscimmo, avevamo qualcosa addosso, ne sentivo il peso, ma la mamma ci pulì il pelo orgogliosa, ma tutto era strano… c’era troppo silenzio… difatti, quando nacque l’ultimo cucciolo era in fin di vita, l’ultimo ero io… respiravo affannosamente, il cuore lo sentivo rallentare, ma a un certo punto riprese a battere, mi ero salvato per miracolo! Ma non è questo il motivo del mio nome “miracolo” o “dono”… questo lo scoprirete andando avanti.
Una volta salvo però i miei fratelli e sorelline cominciarono ad respirare affannosamente, la mamma preoccupata cercava in certi modi di salvarli, ma solo 5 si salvarono… difatti rimanemmo solo in 6 cuccioli.

Per fortuna noi 6 resistemmo almeno fino al primo mese… ma dovevamo pure affrontare le volpi, che mamma ci proteggeva da loro, ma un giorno arrivarono in branco, era in 4 o 5, non ricordo il numero… so solo che alcuni dei miei fratelli vennero uccisi e poi portati via… per fortuna ci salvammo io e il mio fratello. Arrivammo poi all’età di 5 mesi, forti e già un poco cresciuti, il colore del pelo era già diventato un colore definitivo… io ero senape, con pelurie nere e grigie sparse qua e la, il mio unico fratello rimasto in vita era color York Shire, avete in mente quei cani brutti e pelosi?! Si aveva quel pelo… ma almeno non era come loro, sennò che disgusto!
Ma lasciamo perdere, la mia razza… hm… siamo degli incroci tra Labrador Retriever e un Alano ad orecchie basse.
Io assomigliavo a mia madre di muso e di altezza a mio padre… mentre mio fratello, identico a mia madre.
Ma lasciamo in disparte ciò e andiamo avanti con la storia…

Mio padre era morto ucciso dagli umani, ciò accadde pure a mia madre, era il giorno del mio primo anno, era ancora cucciolo, o meglio… dovevo ancora maturare.
Mentre mordicchiavo il legno in disparte mia madre lanciò un guaito, subito posi le orecchie in avanti e mi alzai di scatto, guardai mio fratello che non sembrava essersi accorto di niente, abbaiai e lui mi venne incontro, io corsi verso mia madre e vidi la signora della casa accanto picchiarla perché aveva chiesto del cibo, le corsi incontro mordendola alla mano, ma lei mi bastono ferendomi in pieno muso e alla spina dorsale, rompendomi pure quasi la mascella a suon di calci. Mi accasciai a terra e mio fratello attaccò mordendola a una gamba e facendola cedere, ma prima che potesse attaccò nostra madre dandole un calcio e una bastonata in testa, quando mi ripresi, (poco dopo) mia madre era morta dissanguata, io andai vicino a lei zoppicante e ferito, mio fratello… qualche lieve botta di qua e di la, ma niente di ché… guardammo nostra madre in silenzio… non le avevamo potuto dire addio… ringhiai e vedendo la donna le balzai addosso mordendola alla gola in modo che soffocò, difatti morì in poco tempo.
Dopo guardai mio fratello, mi fece cenno di seguirlo… e io lo seguii… ma non capivo che era la cosa sbagliata. Da qui… comincia la vera storia…

Era una serata… lunga… per i miei gusti…
A un certo punto sentii un rumore, rizzai le orecchie e girai velocemente la testa per vedere dietro, poi tornai davanti seguendo mio fratello, gli trottai incontro per poi sentire altri fruscii, andai di corsa da lui tremante… <<ehm… hai sentito anche te questi rumori?>> Gli chiesi impietrito, lui inarcò un sopracciglio.... <<io?! Io non ho sentito niente…>>
… Dopo un po’ sentii un cigolio di una porta e mi si rizzò il pelo, mio fratello invece rizzò le orecchie << Lo hai sentito… vero?! >> Gli dissi impaurito e facendomi piccolo da parte a lui, ero più grosso anche se di età uguale… ma ero un fifone!
A un certo punto vidi occhi gialli dappertutto e balzarono fuori dei cani che ci circondarono, dietro, molto lontano vi erano delle luci… pensai fossero gli umani… ma non ci contavo molto.
Mio fratello ringhiò contro i cani e io feci lo stesso abbaiando e un po’ uggiolando, loro ridevano e a un certo punto un cane mi fu addosso, mi fratello per proteggermi gli balzò addosso con uno scatto veloce cominciando a tirarsi zampate a vicenda, volevo aiutarlo ma prima che potessi farlo un cane mi fu addosso e cominciammo una lotta brutale.. Le mi unghie perforarono nella pelle di quel cane, era facile colpirlo, così come lo era per lui…
Gli balzai poi sulla groppa mordendolo al collo creandovi dei fori da dove usciva il sangue del cane, lui mi saltò addosso ma io scartai velocemente di lato e questa volta gli fui io addosso, lo azzannai voracemente al collo creandovi una grande e mastodontica ferita, ma lui mi morse l’orecchio strappandone un pezzo.. o meglio.. tutto, io furiosamente gli balzai addosso e mordendolo al collo lo soffocai lasciandogli esalare l’ultimo respiro, dopo mi girai verso mio fratello…
Sgranai gli occhi… era disteso a terra, sanguinante e tremante più che mai, corsi verso di lui e lo leccai <<no… Dono… piccolo Dono… non fare così… tu sei un Dono e sei stato portato sulla terra per salvare gli altri animali… tu sei un piccolo Dono.. un piccolo Fratello dal cuore d’oro… che ha fatto di tutto per salvarmi, sei un Dono magico… ma ora devo lasciare il mondo… è arrivata la mia fine…. Piccolo Dono… abbi cura di te… >>
Dette quelle parole lanciò un piccolo gemito e poi…. Morì. Lo guardai impietrito e le lacrime gli caddero addosso, erano salate… e amare. Non capii il significato di quel nome datomi da mio fratello…

Dopo sentii una risata malvagia dietro di me, era il cane di prima, lanciai un abbaio e gli fui addosso, cominciamo una lotta sanguinosa e cattiva, non fu facile ucciderlo, ma ce la feci, gli ruppi una zampa mordendogliela aggressivamente ma lui mi strappò un pezzo dell’altro orecchio, ma lo uccisi atterrandolo e premendo con forza la zampa sulla sua gola… e così soffocò.
Poco dopo lanciai un abbaio.. o meglio un ululato rivolto al cielo, il mio viaggio solitario era cominciato e non avrei mai saputo quando sarebbe finito…

Era giorni che camminavo, mi sembrava di essere nel deserto. Mi accucciai vicino a un Bidone, per poi sentire grida che mi “risvegliarono” di colpo. Mi alzai in fretta e corsi verso il cancello da parte, mi alzai sulle zampe posteriori appoggiando quelle anteriori sul cancello… guardai la scena, le grida non erano di dolore… ma di crudeltà… Vidi un cane e una donna che aveva in mano una forbice e gli voleva tagliare la coda e le orecchie, ne vidi una già in parte tagliata e il cane insanguinato che guaiva. Indietreggiai impaurito per la crudeltà che aveva quella donna nei confronti di quel cane, dopo però… presi coraggio, mi diedi forza e mi lanciai sul cancello, riuscii a saltarlo strusciando parte del torace e del ventre su esso e graffiandomi.
Poco m’importava, corsi verso la donna e le morsi la mano in cui aveva il coltello, mentre mordevo ringhiavo e stringevo più che potevo. Lei però con l’altra mano mi ferì gravemente sul torace e sul ventre, io lanciai un guaito, ma non mollai la presa, finché la donna mi conficcò il coltello al collo, lanciai un guaito dolorante e subito mi accasciai sul terreno dolorante e affaticato. Il cane sul terreno, si alzò di colpo (ovviamente anche lui dolorante e zoppicando) ma prima che la donna mi potesse fare ancora del male le prese le armi e le lanciò lontano ringhiando contro la donna, la donna indietreggiò ormai senza armi e il cane le saltò addosso mordendola e quasi uccidendola.

Dopo averla “quasi” uccisa il cane zoppicò debole verso di me, strappò violentemente il coltello e poi leccò la ferita, mi prese però in groppa e mi portò in città…
Arrivammo poco dopo e mi portò in una stanza bianca con gente e tanti altri cani, e un signore… col camice bianco, ci prese entrambi…e in un certo modo ci curò, non capii le magie che aveva usato ma non mi fidavo comunque e una volta che era stato curato fuggii via col cane di poco prima che mi rincorreva…

Una storia molto drammatica, ma comunque molto carina brava

Grazie, appena posso posterò il continuo
Grazie ancora, felice che piaccia

volentieri, non vedo l'ora di leggee la continuazione