da http://www.liberazione.it/a_giornale_index...Pubb=14/08/2008
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Piero Sansonetti
Piero Sansonetti
Una associazione animalista ha raccolto varie centinaia di firme sotto una lettera, che è stata inviata al papa, nella quale si chiede a Benedetto XVI di rinunciare a indossare le pellicce di ermellino (che sono tra i simboli del pontificato). Perché? Per mandare all'umanità intera, o comunque al mondo cristiano, un segnale, una idea di rispetto della vita, anche quando la vita non è vita umana. Le pellicce di ermellino sono prodotte attraverso un processo lungo e terribile di tortura contro centinaia di animali.
Mi ha colpto la risposta della Chiesa, affidata ad un cardinale ricco di nobili nomi e cognomi (Andrea, Cordero, Lanza, Montezemolo), il quale, sembra, è il responsabile dell'araldica vaticana. Ha detto, questo reverendo Cordero: «Gli animalisti non hanno problemi più urgenti di cui occuparsi?». Squisito esempio di arroganza, ma un po' anche di imbecillità.
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Santità, soffre più un ermellino
o uno spermatozoo?
Piero Sansonetti
Per due ragioni. La prima ovvia: no, gli animalisti non hanno problemi più urgenti. Gli animalisti, di solito, si occupano dei diritti degli animali, ed è importante che facciano questo. Se uno vuole difendere un tranviere da un sopruso, si rivolge al sindacato dei tranvieri e non ad una associazione di animalisti. Se però vuole impedire che degli animali siano torturati, è logico chiedere aiuto alle associazioni che proteggono gli animali. E sarebbe strano se queste rispondessero: «Non ci scocci con quelle stupide bestie, abbiamo cosa più serie da fare...». Semplice, no?
Però c'è una seconda ragione per la quale quella risposta del cardinale araldico mi è parsa inverosimile. Una ragione più seria, più profonda. Che sta in questa domanda: la Bibbia, la religione cristiana, non considerano gli animali creature di Dio, proprio come l'essere umano, proprio come noi? E' una mia allucinazione o ricordo bene, che il Santo di Assisi, il Grande Francesco, chiamava gli animali fratelli e sorelle, e cercava di parlare con loro e - dicono le tradizioni cristiane - ci riusciva, riusciva a dialogare persino coi più feroci tra gli animali, i lupi?
Personalmente non sono un animalista. Anzi, ho paura dei cani e non do troppa confidenza neppure ai gatti. Però non riesco a capire come si possa trattare con sufficienza la vita vivente, come si possano ignorare le sofferenze, i patimenti, i dolori, le angosce di esseri che più o meno sono come noi. E soprattutto non capisco come questo disinteresse possa venire da chi passa le sue giornate ad ammonire tutti che uno spermatozoo che ha incontrato un ovulo è vita sacra e intoccabile, e chi si azzarda ad interrompere il processo vitale che si è innescato merita di essere considerato più o meno un assassino, o comunque il suo gesto un delitto.
Avete mai letto come si prepara una pelliccia di ermellino? Ve lo racconto brevemente. Si prendono circa 200 ermellini appena nati e si rinchiudono in minuscole gabbiette, che vengono lasciate sporche ed esposte volontariamente al vento e al gelo perché in queste condizioni climatiche i cuccioli sviluppano una peluria maggiore. Il trattamento dura 7 o 8 mesi, poi agli animaletti viene conficcato un chiodo nel cervello, e si aspetta che muoiano dissanguati.
Gli ermellini sono animali piccoli e magri. Lunghi una trentina di centimetri. Simili alle donnole. Con un musetto che assomiglia a quello del topo. Sono animali molto veloci, amano vivere in spazi grandi, all'aperto. Gli ermellini destinati a far pelliccia sono letteralmente torturati per sette otto mesi consecutivi.
Sulla base di quale principio morale si può stabilire che interrompere lo sviluppo di uno spermatozoo che ha incontrato un ovulo è delitto, e torturare un essere (anzi 200 esseri) in modo così abominevole è una quisquilia? Vorremmo capire come funziona il cervello di Cordero Lanza eccetera eccetera. E capire cosa pensa il papa.
fonte: http://www.liberazione.it/a_giornale_index...Pubb=14/08/2008